Pietro 1848

Nei certificati di battesimo dei figli è indicato come "romano", cosa provata fra l'altro dal fatto che, al momento
della compilazione dei registri parrocchiali, davanti al prete pronunciava il suo cognome con la R al posto della L,
cioè "Ormeda" (si veda il certificato del figlio Attilio 1880). Una volta compare "Olmeda oppure Ormeda"
(in Bianca 1887). In praticamente tutti gli altri casi, la "L" e la "R" sono sovrapposte, a seguito di correzione.
Era comunque alfabetizzato, come risulta dall'atto di nascita del figlio Attilio 1880, nel quale compare la sua firma.

Ebbe una bottega di fabbro (piú precisamente di facocchio, fornitore di attrezzature per carrozze e cocchi), nella
vecchia Via del Teatro di Marcello, al civico 6 (già Via dei sugherari, forse civico 32) in un anfratto ricavato
nel primo ordine di archi del teatro, interrato per metà fino al 1926 e occupato da numerose officine, botteghe
e perfino abitazioni, come si vede nelle foto Parker, Alinari, McPherson, ecc. L'odierna Via del Teatro di Marcello
ha tutt'altro tracciato rispetto alla strada dell'epoca: la demolizioni degli anni '20-'30 hanno fatto scomparire
Via dei sugherari, le botteghe, la vicina Piazza montanara, Via della catena di pescaria e tutto quel vivace tessuto
urbano, isolando il Teatro di Marcello e togliendolo per sempre alla vita del Rione S. Angelo e della città.

L'esistenza di questa bottega è attestata nella Guida Monaci – che cominciava allora le pubblicazioni – per la prima
volta nel 1877 e poi, continuativamente, fino al 1913, anno della morte di nonno Pietro. L'esercizio era condotto
insieme con la moglie Angela Pitocchi che, raccontano fonti di famiglia, era alla cassa e raccontava di tornare a casa
a sera "co lo zinale pieno de sòrdi" (con il grembiule pieno di soldi).

Il primo figlio di Pietro e Angela – Giuseppe – nacque nel febbraio del 1877, per cui si può ipotizzare che i due si
sposarono intorno al maggio 1876, vista la facile prolificità della coppia: undici figlio in vent'anni.

Nonno Pietro morí nella casa dove aveva quasi sempre abitato con la moglie Angela in Via della scarpetta
(oggi Via Titta Scarpetta) 26, in Trastevere, a Roma, alle ore 12 del 21 novembre 1913. Angela (nonna Angelina)
restò in quella casa fino alla sua morte nel 1931 e lí la conobbero i suoi numerori nipoti, che a tutt'oggi (2007)
ne serbano il ricordo.

Nel suo atto di morte, Pietro è indicato come nativo di Roma, di 65 anni di età al momento della morte:
era quindi nato nel 1848. I suoi genitori erano Giuseppe e Cecilia Campitelli.

Il suo primogenito Giuseppe 1877 continuerà il mestiere di fabbro (è indicato già come fonditore nell'atto di morte
del padre), con notevoli risultati: fu sua la realizzazione della statua equestre di Vittorio Emanuele II sul Vittoriano a
Piazza Venezia in Roma.